Proctologo Milano è un medico specializzato in patologie legate a:
- Colon: è il tratto terminale dell’apparato digerente. Più corto e con diametri maggiori rispetto all’intestino tenue, il colon se ne differenzia per la presenza delle haustra (gli affossamenti presenti fra due pliche mucose trasversali del colon) e delle tenie, tre fasci muscolari longitudinali che lo percorrono. Diversamente dall’intestino tenue, il colon non assolve un ruolo fondamentale nell’assorbimento dei nutrienti, ma si occupa dell’assorbimento di acqua, sale e di sintetizzare, grazie al microbiota umano qui presente, alcune vitamine liposolubili essenziali, a partire dalle sostanze di scarto, prima che siano eliminate dall’organismo.
- Retto: è la parte terminale dell’intestino crasso, ed è compreso tra la porzione terminale del colon discendente o sigma e l’ano.
- Ano: è lo sbocco secondario verso l’esterno dell’apparato digerente, attraverso il quale vengono espulse le feci durante la defecazione. La sua funzione principale è, pertanto, quella di espellere e eventualmente controllare l’espulsione delle feci, la materia prodotta durante la digestione
Lo studio e l’analisi di questi organi avviene mediante specifici esami endoscopici, che consentono di giungere a precise diagnosi e alla definizione delle terapie più appropriate da seguire.
Le problematiche maggiormente trattate da Proctologo Milano sono:
- Emorroidi: sono strutture vascolari del canale anale che svolgono un’importante funzione nel mantenimento della continenza fecale. Esse diventano causa di situazioni patologiche nel momento in cui si gonfiano e si infiammano. Secondo i più recenti dati statistici, circa il 10%della popolazione adulta è colpita proprio da tale patologia. Nonostante sia un problema piuttosto comune, pochi sono disposti a parlarne e a sottoporsi a visite specialistiche in previsione di cure risolutive. Molte volte, infatti, vengono trascurate e possono anche arrivare ad interferire con le normali attività quotidiane, causando senso di fastidio e irritabilità.
- Ragadi anali: sono delle piccole ulcerazioni lineari, molto simili a screpolature. La loro comparsa, spesso, è legata a delle ferite che si creano durante la defecazione. Le cause principali di una simile patologia sono: stitichezza, diarrea frequente, scarsa igiene personale. Le ragadi anali provocano la contrattura dello sfintere e dolori caratteristici, in quanto a modalità di comparsa e decorso clinico. Alla sintomatologia dolorosa, che può essere avvertita come un lieve bruciore o come un dolore insopportabile, si associano talvolta piccole rettorragie, che si differenziano da quelle emorroidali proprio per la minore intensità.
- Prolasso rettale: questa è una condizione che si verifica nel momento in cui il retto, ovvero l’estremità inferiore dell’intestino crasso, situato appena sopra l’ano, si allunga all’esterno e sporge fuori dall’ano. Si distingue tra prolasso parziale o mucoso, nel quale è la sola mucosa del retto ad essere coinvolta e che fuoriesce dall’ano, e prolasso completo o totale, nel quale si ha la fuoriuscire a tutto spessore del viscere per una lunghezza variabile (5-20 cm) che viene dislocato all’esterno del canale anale. Le cause della patologia sono diverse: a volte è una conseguenza tardiva del parto; oppure può essere causata da eccessivi sforzi per evacuare; spesso è una conseguenza naturale del processo di invecchiamento che interessa pazienti colpiti da uno stiramento dei legamenti che sostengono il retto all’interno del bacino; in alcuni casi, la causa è un indebolimento dei muscoli dello sfintere anale.
- Rettocele: questa condizione si verifica nel momento in cui la parete anteriore del retto protrude in vagina. E’ dovuta all’interruzione della muscolatura della parete anteriore del retto, che diventa più sottile e debole proprio nel tratto adiacente la vagina. La principale causa del rettocele è l’indebolimento della tonaca muscolare nel tratto di retto che si trova dietro la vagina (spazio retto-vaginale). I fattori che possono favorire la comparsa della patologia sono: i traumi da parto (dopo uso del forcipe, ampie episiotomie, difficoltà nell’espulsione del feto…), la stipsi cronica con difficoltà nell’espulsione delle feci, isterectomia. Si tratta generalmente di condizioni che colpiscono donne di età superiore ai cinquant’anni; solo occasionalmente, possono manifestarsi in giovani donne che non hanno mai partorito.
- Sindrome da colon irritabile: è un disturbo che riguarda la porzione finale dell’intestino crasso, dove si completa l’assorbimento/riassorbimento dei liquidi e dei minerali dalle feci. Sostanzialmente non si tratta di una vera e propria patologia, ma di un disturbo (o meglio di una sindrome) di tipo funzionale. Sembra che la sindrome da colon irritabile sia strettamente correlata allo stato psicologico del soggetto e, proprio perchè non si associa ad alterazioni patologiche del colon, costituisce quasi sempre una diagnosi di esclusione rispetto alle malattie organiche.
- Condilomi anali: possono essere considerate delle lesioni tumorali benigne, trasmesse principalmente per via sessuale, causate da virus del tipo Papilloma virus. La malattia colpisce maggiormente i soggetti immunodepressi. Si presentano come escrescenze biancastre , peduncolate. Possono interessare la regione perianale, il canale anale e frequentemente sono coinvolti anche i genitali esterni. La loro persistenza espone alla trasformazione maligna della lesione.La caratteristica principale di queste lesioni è la loro tendenza a diffondersi velocemente e ad aumentare di dimensioni.
Queste e molte altre sono le patologie trattate da Proctologo Milano, a cui bisogna ricorrere nel momento in cui vi è la prima comparsa di sintomi quali: sanguinamento, dolore, prurito, comparsa di tumefazioni, secrezioni purulente, alterazioni dell’alvo.
Molte volte, la visita proctologica rappresenta per il paziente un momento di stress e ansia, a causa del senso di pudore percepito. Questa, ovviamente, non deve essere una giustificazione per sottrarsi al controllo presso uno specialista. È dunque compito del medico mettere il paziente a proprio agio, e rassicurarlo durante la visita.
La visita proctologica si sviluppa in due momenti distinti. Anzitutto vi è la raccolta di un’accurata anamnesi in sede di colloquio tra medico e paziente. In questa occasione, quest’ultimo descrive tutti i sintomi per cui ha deciso di consultare lo specialista. raccolte tutte le informazioni necessarie, il medico effettuerà una visita generale e l’esplorazione rettale.
La visita proctologica si completa con l’anoscopia. Quest’ultima consiste nell’introduzione nel canale anale di un piccolo cilindro di plastica trasparente monouso lungo circa 5-6 cm, detto anoscopio, che permette la visione del canale anorettale (il diametro di questo strumento è poco più di quello del dito; quindi i fastidi sono minimi e, naturalmente, l’esame può essere interrotto qualora non sopportato dal paziente). L’anoscopia rappresenta anche una prevenzione del cancro del retto, perché permette di diagnosticare e trattare precocemente polipi ancora asintomatici.